ANNULLATA – Humberto Leal Garcia
Humberto Leal Garcia è stato giustiziato in Texas
Lo Stato del Texas ha giustiziato con un’iniezione letale il cittadino messicano Humberto Leal Garcia, 38 anni, condannato per aver violentato e ucciso una ragazza di 16 anni nel ’94, contro la Convenzione di Vienna relativa ai rapporti tra Stati, nonché la richiesta di rinvio della Casa Bianca. Anche l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, Navi Pillay, aveva chiesto al governatore del Texas, Rick Perry, di commutare la condanna a morte in ergastolo. Registriamo con tristezza questo ennesimo caso di disprezzo della vita umana.
Leggi su “LA STAMPA.it” l’articolo sulla esecuzione: CLICCA QUI
La petizione in favore di Humberto Leal Garcia è ovviamente annullata.
Al momento dell’arresto e durante il processo del 1995 non fu assicurata a Leal, immigrante messicano, l’assistenza del proprio consolato in violazione del Trattato di Vienna sulle Relazioni Consolari.
Vi è una non trascurabile probabilita’ che le pressioni sulle autorita’ del Texas possano condurre ad un gesto di clemenza nei riguardi del condannato. Cio’ anche per evitare il discredito degli Stati Uniti sullo scenario internazionale che conseguirebbe dall’uccisione di Leal.
Molte personalita’ statunitensi, tra cui l’ex capo dell’F. B. I. William Session e l’ex governatore del Texas Mark White, hanno scritto una lettera all’attuale governatore texano Rick Perry chiedendo clemenza per Humberto Leal.
“L’assistenza consolare fornisce un’unica ed indispensabile protezione per gli stranieri che non hanno familiarita’ col sistema di giustizia penale degli USA,” si afferma nella lettera. “Cio’ e’ altrettanto vero per i nostri cittadini all’estero.”
Ci si augura che non avvenga come per il messicano Jose Medellin che, al termine di un’estenuante contesa legale con il Texas e con gli Stati Uniti, fu messo a morte in Texas il 5 agosto del 2008 senza che si fosse riparato in alcun modo alla violazione del Trattato di Vienna nei suoi riguardi. Allora la Corte Suprema federale aveva sentenziato, 6 voti contro 3, che in mancanza di una legge attuativa del Trattato approvata dal Congresso, Medellin poteva essere ucciso senza che si riparasse al’ingiustizia commessa nei sui confronti (v. nostro Foglio di Collegamento n. 162).
Tale legge attuativa allora non era stata approvata, non è stata ancora approvata e forse non lo sarà mai. Ma ciò non toglie che gravi sugli Stati Uniti (e, di conseguenza, sul Texas) l’obbligo morale e giuridico di riparare alla violazione del Trattato di Vienna nei riguardi di Humberto Leal.