SETTEMBRE 2015: CINA-PALESTINA

CINA: difensore dei diritti umani e religiosi sequestrato e detenuto in luogo segreto.

Zhang Kai, 37 anni, avvocato a Pechino, è scomparso a fine agosto. Il suo nome si aggiunge alla lunga lista di avvocati impegnati nella difesa dei diritti dell’uomo vittime della terribile repressione che si è abbattuta sul paese questa estate. A fine agosto, egli si trovava a Wenzhou dove una grande comunità di cristiani lotta contro la politica del governo volta a ridurre la presenza delle chiese e la loro influenza nel paese.

Fermo oppositore della politica di distruzione delle chiese e della croce, Zhang Kai è stato prelevato dalla polizia il 28 agosto e condotto in un luogo sconosciuto. Qualche giorno dopo, un collega avvocato ha appreso che Zhang Kai rischiava 6 mesi di prigione segreta per “aver messo in pericolo la sicurezza dello stato”. Tuttavia, nessuna spiegazione è stata fornita alla famiglia, non è stato rivelato il suo luogo di detenzione e, al momento della redazione di questo appello urgente, Zhang Kai non ha ancora potuto avere alcun contatto con la famiglia o con un avvocato.

Già in precedenza, il 10 luglio, Zhang Kai era stato prelevato dalla polizia, sottoposto a interrogatorio e poi finalmente rilasciato. L’8 agosto dichiarava su internet:”Ho fatto la mia scelta, il male peggiore che mi possono infliggere è la prigione. Ma se tacessi, lo rimpiangerei per tutta la vita.” Attualmente, più di 300 avvocati, giuristi e difensori dei diritti dell’uomo sono stati arrestati nel corso dell’estate, imprigionati, costretti ai domiciliari, interrogati, privati arbitrariamente della libertà o fatti sparire con la forza. La polizia arresta i dissidenti arbitrariamente, senza mandato, sulla base di motivi pretestuosi e li tiene in carcere in luoghi sconosciuti, senza garantire loro un processo e senza che abbiano la possibilità di contattare i familiari e i loro avvocati.

 

PALESTINA: Detenuto palestinese in prigione in Israele, alimentato a forza
Mohammed Allan,
avvocato palestinese di 31 anni, detenuto da diversi mesi, ha condotto uno sciopero della fame per denunciare le condizioni di detenzione nelle prigioni israeliane prima di entrare in coma, attualmente egli rischia l’alimentazione forzata. Mohammed Allan è stato arrestato il 6 novembre 2014 e da allora è in stato di detenzione amministrativa, senza accuse sulla base di “prove” non comunicate né a lui né al suo avvocato impedendo in tal modo il suo ricorso.

Egli ha iniziato lo sciopero della fame il 16 giugno 2015 come reazione, dato che rifiutava i controlli medici i servizi carcerari israeliani l’hanno posto in isolamento e poi lo hanno trasferito in 4 prigioni differenti, infine lo hanno trasferito il 10 agosto al Centro Medico di Soroko a Beersheva. Il Parlamento israeliano ha adottato il 30 luglio una legge che autorizza le forze dell’ordine a ricorrere all’alimentazione forzata dei prigionieri che attuano lo sciopero della fame. Il 7 agosto i servizi penitenziari israeliani hanno informato l’avvocato di Mohammed Allan della loro intenzione di presentare una richiesta al tribunale di distretto per chiedere l’autorizzazione ad alimentarlo di forza in base alla nuova legislazione.

Avendo il personale medico di Soroko rifiutato di alimentarlo di forza è stato trasferito all’unità di cure intensive del centro medico Barzilai, a Ashkelon. Mohammed Allan è entrato in coma il 14 agosto e ha ripreso coscienza 4 giorni dopo. L’indomani, una IRM evidenziava gravi lesioni cerebrali. Il 20agosto, Mohammed Allan ha sospeso lo sciopero della fame dopo che la Corte Suprema israeliana ha ordinato la sospensione della sua detenzione amministrativa: «per il momento a causa del suo stato di salute». Ha ordinato inoltre che la detenzione venga annullata solo se non fossero stati riscontrati miglioramenti a livelli delle lesioni neurologiche.

Il Procuratore militare ha proposto la liberazione di Mohammed Allan al termine della detenzione amministrativa in novembre a condizione che egli lasci il territorio per 4 anni, Mohammed Allan ha rifiutato e da allora è di nuovo in coma.