10 dicembre. Acat: “Tortura. Una nuova occasione mancata”

“Pur non volendo entrare nel merito dell’attuale crisi di governo, è necessario però rimarcare che qualora questa legislatura  terminasse quì il suo mandato sfumerebbe ancora una volta, ogni possibilità di vedere approvata la legge per introdurre il reato di tortura in Italia.” Così il presidente di Acat Italia ( Azione dei Cristiani per l’abolizione della tortura), Massimo Corti, in occasione della Giornata mondiale dei diritti umani che si celebra ogni anno il 10 di dicembre.
 
“Unica vaga consolazione – continua Corti- viene dalla speranza che il prossimo eventuale DDL sia migliore dell’attuale in discussione al Senato. Come Acat non possiamo infatti non condividere quanto affermato dall’On. Luigi Manconi  durante il dibattito per l’assegnazione del Premio di Laurea ACAT Italia 2016 tenutosi il 7 dicembre; questo testo, ha sostenuto, è “ai limiti della indecorosità”, poiché nega l’essenza del reato di tortura, cioè l’essere la tortura l’esercizio di un abuso di potere, una violenza da parte di un pubblico ufficiale che ha la “titolarità legale a custodirmi, a trattenermi”, e non lega questo reato ai fini specifici per cui la tortura viene praticata da chi detiene il potere. Tutti aspetti che risultano invece chiarissimi leggendo il testo della Convenzione ONU contro la tortura, Convenzione che l’Italia ha approvata il primo gennaio 1988, impegnandosi formalmente a legiferare in merito.”
 
“Al rammarico, ampiamente espresso, per la “trascuratezza” dello Stato italiano- ha concluso il presidente di Acat- si aggiunge anche il timore, condiviso con l’associazione Antigone, che l’Italia diventi una sorta di “porto franco” per i torturatori mondiali, poiché la mancanza della fattispecie di reato nel nostro ordinamento penale rende impossibile accettare specifiche richieste di estradizione per persone accusate e perseguite come torturatori.”