L’Europa che vogliamo. Appello ai leader europei

Pubblichiamo di seguito l’appello che le organizzazioni della società civile ( fra cui la FIACAT) e i sindacati europei hanno rivolto ai leader degli stati membri della UE alla vigilia del 60°anniversario del Trattato di Roma.

Ecco l’Europa che vogliamo 
La solidarietà ci ha riunito e la solidarietà resta l’unica strada da seguire. Nessuna delle sfide attuali può essere affrontata da una sola nazione o per un solo gruppo di persone. 
 Le celebrazioni del 60 anniversario dei Trattati di Roma costituiscono un’opportunità importante di fare il punto su ciò che l’Europa ha già realizzato e sulla strada che resta da percorrere per offrire a ciascuno un avvenire duraturo e prospero in Europa. 
 
In questa occasione, facciamo appello a voi, Leader Europei, affinché diate prova di leadership, di lungimiranza e di coraggio per mettere l’Europa sulla via di un avvenire dura-turo che faccia dei diritti di tutti i cittadini una realtà e nel rispetto dei limiti planetari.
Non possiamo non apprezzare ciò che è diventata l’Europa dal 1957 quando eravamo solamente un pugno di nazioni determinate a rialzarsi delle ceneri della Seconda Guerra mondiale ed ad avanzare verso un avvenire comune e pacifico. Oggi, l’Unione Europea è l’iniziativa di pace più importante e realizzata della nostra epoca, un territorio sul quale gli europei possono misurare la ricchezza delle loro differenze culturali e la forza dei loro valori ed ispirazioni comuni, godere di stabilità, sicurezza e prosperità maggiori che in molti altri luoghi del mondo.
 
Ma non possiamo permetterci di ritenerci soddisfatti:  molto resta da fare per costruire un mondo duraturo per le generazioni presenti e future. Sebbene molti progressi siano stati realizzati, le promesse dei primi giorni non sempre sono state completamente mantenute e noi siamo entrati in un’era nella quale i valori che rappresentano l’essenza stessa dell’Europa – democrazia e partecipazione, uguaglianza e giustizia sociale, solidarietà e durabilità, rispetto dello stato di diritto e dei diritti dell’uomo – sono minacciati. Alcuni cittadini sono dubbiosi sulla ragione d’essere dell’Unione Europea, sulla legittimità dei governi e dei politici al potere e sulla capacità delle strutture di governo esistenti a rispondere alle sfide più urgenti che sollecitano la società. Ne consegue una perdita di fiducia verso le istituzioni pubbliche.
 
In questi tempi incerti, i cittadini europei chie-dono che una maggiore attenzione sia accordata a questi ”  valori europei”  essenziali. Aspirano al benessere economico, sociale ed ambientalista. Un benessere economico che prenda la forma della prosperità per tutti e di una ridistribuzione delle ricchezze. Un benessere sociale per tutti so-stenuto da servizi di qualità accessibili per rafforzare il tessuto sociale che ci unisce. Un benessere ambientalista che emani da una cornice naturale sana e propizia a tutte le forme di vita sulla Terra e che protegga la purezza dell’acqua e dell’aria. 
Facciamo dunque appello a voi, leader europei, af-finché rinunciate ad un modello economico che ha aumentato le disuguaglianze ed investiate piuttosto in un’economia sociale di mercato di cui possano beneficiare tutti i cittadini. Di fronte a livelli di po-vertà e di esclusione sociale inaccettabili, dobbiamo ritornare a politiche economiche più inclusive che garantiscano una prosperità dell’Europa ampiamente condivisa, senza tuttavia nuocere al pianeta.
 
Facciamo appello a voi per sostenere i nostri valori fondamentali ed investire nel lavoro e nell’educa-zione sulla base di una riflessione critica per difen-dere le nostre società aperte e democratiche e ri-spondere al sentimento di insicurezza che prova un gran numero di cittadini. 
Facciamo appello a voi, leader europei, affinché realizziate il completamento ed il rispetto dell’uguaglianza dei sessi, dei diritti umani, della libertà di religione, della democrazia e dello stato di diritto, tanto al livello dell’UE che sul piano nazionale. Vogliamo una Europa più accogliente dove il contributo di ciascuno è benvenuto e che riconosca che la migrazione è una carta vincente e non un flagello per la società. 
L’Europa deve giocare anche il suo ruolo per fare fronte alle sfide mondiali. Il cambiamento climatico è in particolare un rischio esistenziale per l’umanità e deve essere combattuto non solo per le ragioni ambientaliste ma anche per prevenire l’aumento dei conflitti e della fame e per arginare le migrazioni forzate.
 
Ricordando anche il nostro appello di settembre 2016 in favore di “Una nuova Europa per le persone, il pianeta e la prosperità per tutti”, afferriamo l’opportunità del 60 compleanno dei Trattati di Roma per riaffermare la nostra fede nell’integrazione europea e per presentare delle proposte concrete ai capi di stato e di governo dell’UE mentre riflettono all’avvenire dell’Europa.
Di fronte ad un mondo che cambia più rapidamente che mai, l’unità e la solidarietà europee sono oggi tanto importanti quanto lo erano 60 anni fa. La solidarietà ci ha riunito e la solidarietà resta l’unica strada da seguire. Nessuna delle sfide attuali può essere affrontata da una sola nazione o per un solo gruppo di persone. 
 
È tuttavia urgente che l’Unione Europea e le sue istituzioni si rimettono al passo con le realtà, i sogni e le speranze dei suoi cittadini se si vuole che la capacità e la sopravvivenza a lungo termine della nostra Unione siano assicurate. È questo il momento da non perdere per riconsiderare la direzione nella quale ci siamo impegnati, appoggiarsi sulle nostre conquiste e gettare le basi per i  prossimi 60 anni di integrazione europea. 
Ci aspettiamo da voi, in quanto leader europei, che abbiate semplicemente il coraggio e la visione di condurre la transizione verso una Europa giusta, duratura, democratica ed inclusiva. Ci aspettiamo da voi che ascoltiate i cittadini dell’Europa e che cogliate l’opportunità che vi offre il vertice di Roma per impegnarvi congiuntamente e con de-terminazione in favore di un avvenire migliore e più duraturo.
 
 
Uniti, chiediamo:  
Una Europa che sostenga e protegga i diritti civili, politici, sociali, econo-mici e culturali di ciascuno e che venga in aiuto alle persone oltre le pro-prie frontiere per fare valere i loro diritti;  
L’esecuzione dell’agenda 2030 ponendo gli obiettivi di sviluppo duraturo ed i principi che li accompagnano al centro dell’elaborazione delle politi-che europee e nazionali;
La realizzazione integrale dell’accordo di Parigi rinforzando l’efficacia e-nergetica ed accelerando una transizione duratura verso energie rinnovabili pulite ed accessibili, per contenere il riscaldamento climatico ben al di qua di 2°C, continuando comunque gli sforzi per mantenerlo a 1,5°C;  
Un rafforzamento della nostra democrazia rappresentativa e partecipativa riservando un spazio distinto alla partecipazione dei cittadini, al di là delle elezioni, permettendo così la nascita di una società civile diversa; 
Un rafforzamento dell’istruzione in quanto responsabilità pubblica che offra a tutti una formazione per tutta la vita nello scopo di sviluppare cittadinanza attiva, spirito critico, inclusione sociale e sensibilizzazione allo sviluppo duraturo ed ai diritti umani ;
Una transizione giusta per i lavoratori e le regioni industriali dal modello economico attuale verso un’economia moderna, dinamica, verde e social-mente giusta ove il nostro capitale umano e naturale è apprezzato;  
Un modello sociale europeo che protegga pienamente tutti i lavoratori, tutti i consumatori e tutte quelli che vivono nella UE e che riduca il fossato tra ricchi e poveri, la povertà e l’esclusione sociale;  
Una Unione Europea dotata di un solido pilastro di diritti sociali che ga-rantisca qualità del lavoro e rimunerazioni eque ed abbordi i problemi di disuguaglianze tra donne ed uomini, di discriminazione verso i bambini ed i giovani o basate su motivi di razza, di orientamento sessuale, di identità di genere, di  stato socioeconomico, di età, di handicap, di appartenenza ad una minoranza o per qualunque altro motivo. 
 

Scarica l’appello (francese) oppure (inglese)