Premio di laurea Acat 2017, due i premiati. A seguire la tavola rotonda su MSNA

Si è tenuta questa mattina, presso la Federazione Nazionale della Stampa italiana, la cerimonia di consegna del Premio di laurea Acat Italia 2017 per fermare tortura e pena di morte giunto alla sua 8° edizione. Il premio, reso possibile grazie ai fondi 8 per mille della Chiesa Valdese, ha visto la premiazione ex aequo di due tesi. La prima dal titolo “Crimini Internazionali in Siria: responsabilità e opzioni di perseguibilità” di Samantha Falciatori, la seconda “Il Comitato Europeo per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti: rilievi e prospettive del Garante europeo delle persone detenute” di Mario Peraldo Gianolino. Tre, le tesi segnalate per meriti speciali. ( A questa pagina tutte le info sui vincitrori e le tesi segnalate)
 
A seguire la tavola rotonda su: “Minori stranieri non accompagnati – diritti, tutele, impegni”. Invitati a intervenire al dibattito Filomena Albano, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, Bruno-Marie Duffé, Sacerdote – Segretario Pontificio Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale; Antonella Inverno, Save the Children ONG – Unità Policy & law, Francesco Sciotto, Pastore Valdese a Scicli – Mediterranean  Hope Sandra Zampa, Deputata – V. Presidente Comm. Parlamentare infanzia e adolescenza – 1° Firmataria L. 47/2017.
 
 “ I minori migranti sono tre volte vulnerabili” ha sottolineato la Garante Albano “ in relazione a loro l’attuazione dei diritti è un’esigenza che si pone drammaticamente.” Nel 2017 tra 15 e 16.000 sono i minori stranieri non accompagnati arrivati nel nostro paese, ha riferito la Garante, ricordando che spesso fuggono da guerre o da situazioni rischiose. “La legge 47/2017 rappresenta sicuramente un grande passo in avanti” ha ancora sostenuto Filomena Albano che ha evidenziato la valenza positiva della figura del tutore volontario. Legge su cui si sta comunque continuando a lavorare con un decreto legislativo che contiene correttivi ancora adesso, ha concluso. 
 
“I minori stranieri sono interpreti e messaggeri delle famiglie e in qualche modo sono ingabbiati in questo ruolo” ha invece evidenziato Don Duffè parlando della responsabilità che questi ragazzi si portano addosso. Nel 2017, 25.000 sono stati i minori arrivati in Francia, la maggioranza dall’Africa.
Molti di questi ragazzi, ha riferito Don Duffè, perdono letteralmente la parola durante il cammino e questa perdita è dovuta alle violenze subite durante il viaggio e quelle rappresentate molte volte dalle procedure burocratiche. “ Le leggi sociali europee- ha sostenuto ancora-  devono essere cambiate, questi minori sono figli della comunità umana. A questi ragazzi vanno garantiti tre diritti fondamentali: al proprio corpo, alla propria dignità, alla memoria. Per questi tre diritti bisogna combattere”. Don Duffè ha avuto inoltre parole molto dure contro le politiche securitarie che tendono ad assimilare migranti e terroristi.
 
“La vera vulnerabilità di questi ragazzi è proprio la ragnatela burocratica in cui ci si perde” ha dichiarato Antonella Inverno che si è soffermata sull’iter travagliato della legge recentemente approvata e su cui, associazioni come Save The children, lavorano da anni portando avanti proposte concrete. “ E’ vero che ci vengono loro riconosciuti dei diritti, ma è vero anche che il più delle volte non sono rispettati.”
 
Il pastore Sciotto è invece entrato nel vivo della questione guardando alla quotidianità di questi ragazzi, le difficoltà che hanno affrontato durante il viaggio, ragazzi costretti a crescere troppo in fretta in un paese che li accoglie e li costringe invece a non crescere. La difficoltà di iscriversi a scuola, di fare sport, di vivere una vita normale. E ha aggiunto con tono quasi provocatorio:“I corridoi umanitari costano pochissimo, a noi, di Mediterranean Hope, sono costati, per mille persone 2 milioni di euro… se l’Europa avesse dato a noi i soldi che vorrebbero dare a Erdogan avremmo messo in sicurezza 3 milioni di persone.”
 
“Quando ho cominciato a occuparmi di questo tema sono partita da Lampedusa ed era il 2011” parte da qui infine Sandra Zampa, per raccontare il percorso della legge che porta il suo nome. Base imprescindibile per la formulazione della legge che adesso è oggetto di studio da parte degli altri paesi europei, la Convenzione ONU per i diritti dell’infanzia, ha sottolineato l’On. Zampa, che si è soffermata molto sulla figura e l’importanza del tutore volontario. “Perché la legge sia effettiva mancano ancora i decreti attuativi, ma si sta lavorando, ci sono molti posti in cui la legge viene in realtà applicata e con grandi risultati. La società è stata in grado di dare una grande risposta.” Ha concluso la parlamentare.
A fine giornata è stata lanciata ufficialmente la petizione per chiedere la liberazione di Gèrmain Rukuki difensore dei diritti umani ed ex responsabile finanziario di Acat Burundi.