Fiacat denuncia violenze contro i cristiani nella RDC

Il 31 dicembre 2016, era stato firmato “l’accordo della notte di San Silvestro” tra il governo della Repubblica democratica del Congo e l’opposizione, attraverso la mediazione della Chiesa cattolica del Congo (Conferenza episcopale nazionale del Congo). Tale accordo prevedeva l’organizzazione di elezioni presidenziali, legislative e locali entro il 31 dicembre 2017, dopo il secondo e ultimo mandato presidenziale di Joseph Kabila che scaduto 20 dicembre 2016 (la Costituzione vieta un altro mandato, ma permette di rimanere al potere fino all’insediamento di un successore eletto).
 
Il 27 novembre 2017, la Conferenza Episcopale ha denunciato “gravi violazioni” nell’applicazione dell’accordo e un “Comitato di Coordinamento laico” della Chiesa cattolica ha chiamato i fedeli a una marcia pacifica all’uscita delle celebrazioni cattoliche di domenica 31 dicembre 2017, data di scadenza deoi termini dell’accordo, per richiedere la sua applicazione “integrale”.
 
La marcia è stata vietata dal governo di Joseph Kabila e in particolare dal Governatore di Kinshasa il 30 dicembre. Il 31 dicembre, le forze di sicurezza hanno fatto irruzione nelle chiese, i fedeli dispersi con gas lacrimogeni, sacerdoti e chierichetti sono stati arrestati, e  colpi di arma da fuoco sono stati esplosi contro i fedeli che all’uscita hanno cercato di protestare. Secondo le Nazioni Unite, al 1 gennaio 2018 il bilancio provvisorio delle violenze della polizia era almeno di otto morti e la Missione di stabilizzazione delle Nazioni Unite nella Repubblica democratica del Congo (MONUSCO) ha contato 141 arresti.
 
La FIACAT denuncia con forza le gravi violazioni contro il diritto di riunione e manifestazione pacifica, libertà di espressione, libertà di religione e soprattutto le esecuzioni extragiudiziali e gli arresti arbitrari. Ricorda che la Repubblica Democratica del Congo ha aderito al Patto internazionale sui diritti civili e politici (ICCPR), le Nazioni Unite e la Carta africana dei diritti dell’uomo e dei popoli (ACHPR), che richiedono di rispettare e garantire la libertà di espressione, riunione e protesta pacifica, nonché i diritti civili e politici. L’ICCPR sostiene in particolare il diritto fondamentale alla vita e il divieto assoluto di tortura e trattamento crudele, inumano o degradante.
 
FIACAT chiede quindi il rilascio immediato degli arrestati. Unendosi alla sofferenza delle famiglie delle vittime chiede inoltre un’indagine internazionale su questi avvenimenti in modo da mettere in luce le varie responsabilità e permettere che giustizia venga fatta.
 
**Aggiornamento al 23 gennaio 2018: Nuove violenze si sono verificate anche domenica 21 gennaio 2018 nel corso di una nuova protesta pacifica organizzata dalla Chiesa congolese.