10 dicembre 2018. Dichiarazione congiunta FIACAT E ACAT Italia
Il 10 dicembre 1948, la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (UDHR) fu adottata dai 58 stati che allora costituivano l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Oggi le Nazioni Unite comprendono 193 stati. Questa dichiarazione, la prima a livello internazionale, è considerata la pietra miliare del sistema internazionale per la protezione dei diritti umani. Afferma l’indivisibilità e l’universalità dei diritti umani. 70 anni dopo la sua adozione, sembra più importante che mai continuare a difendere i principi, i diritti e i valori contenuti in questo testo, incluso il divieto assoluto di tortura. Negli ultimi anni, tuttavia, questi diritti sono stati messi in discussione, in particolare a causa della minaccia terroristica in tutto il mondo. Nell’aprile 2015, il Pew Research Center ha condotto un’indagine in 38 paesi sull’accettazione della tortura per combattere il terrorismo. Lo studio ha rilevato che una media del 40% degli intervistati riteneva che la tortura da parte del proprio governo potesse essere giustificata nei confronti di sospetti terroristi al fine di ottenere informazioni su possibili attacchi nel loro paese. Il divieto di tortura contenuto nella DUDH e nei successivi testi internazionali e regionali, tuttavia, è assoluto e non ammette eccezioni. In molte occasioni è stato dimostrato che l’uso della tortura non è efficace e può rivelarsi controproducente. Shane O’Mara, neuroscienziato del Trinity College di Dublino, ha spiegato in un’intervista a febbraio 2017 che “Indurre stati estremi di dolore, stress, paura o ansia inibisce i processi cognitivi in modo contrario alla possibilità di ottenere informazioni attendibili. “. In occasione dell’anniversario dell’UDHR, la FIACAT e ACAT Italia intendono pertanto riaffermare l’importanza di difendere il divieto assoluto di tortura e invitare ad opporsi a questa pratica contraria alla dignità umana in tutte le circostanze.
Sempre in occasione del 10 dicembre ACAT Italia torna poi a sottolineare la pericolosità delle norme contenute all’interno del Decreto sicurezza e immigrazione che vanno a intaccare gravemente i diritti fondamentali di soggetti vulnerabili creando situazioni di marginalizzazione tali da foraggiare il circuito della malavita e dello sfruttamento e avallando l’assurda equazione per la quale il migrante viene identificato con la minaccia che proviene dall’esterno e che va combattuta con ogni mezzo.
ACAT Italia è profondamente preoccupata per le ricadute pratiche del decreto in questione, ricadute che cominciano ad essere evidenti già nel corso di queste prime settimane. Una nota a parte merita inoltre la decisione di aumentare fino a 6 mesi i tempi di trattenimento, privando così della libertà, persone colpevoli solo di essersi messe in viaggio per trovare una seconda possibilità. Una palese violazione di uno dei diritti fondamentali dell’uomo.
Facciamo per questo appello a tutte le forze politiche e agli organi istituzionali competenti, affinchè intervengano per contenere gli effetti nefasti di questo decreto e perchè si facciano difensori e portavoce dei valori contenuti all’interno della UDHR.
Raccogliendo poi l’invito alla mobilitazione, lanciato dal Comitato nazionale per il 70° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, chiediamo agli organi di informazione di pubblicare la Dichiarazione Universale e di dedicare il 10 dicembre alla promozione e difesa dei diritti umani.