Violazioni a danno dei diritti umani nel Nagorno-Karabakh

Nell’ultimo sanguinoso episodio del conflitto tra l’Azerbaigian e l’Armenia, sembra che gravi soprusi siano stati commessi contro la comunità armena del Nagorno-Karabakh, in grande maggioranza cristiana.

I combattimenti si sono conclusi il 10 novembre 2020 con un accordo di pace, firmato sotto l’egida della Russia, che ha assegnato all’Azerbaigian gran parte del territorio del Nagorno-Karabakh. In questo conflitto, la Turchia ha fortemente sostenuto l’Azerbaigian fornendogli assistenza militare in uomini e armi, compresi droni e caccia.

I civili armeni, principali vittime del conflitto
Questo conflitto ha già causato l’esodo di circa 90.000 armeni dall’Alto Karabakh dalle città e dai villaggi, in cui le abitazioni e le chiese sono state deliberatamente prese di mira dall’artiglieria, dai droni e dall’aviazione azerbaigiana. Questi bombardamenti hanno causato la morte di decine di vittime civili, anche bambini, e centinaia di feriti, tra cui giornalisti francesi, russi e armeni. Una parte della popolazione ha dovuto fuggire o rifugiarsi dentro cantine, edifici pubblici, scuole o ospedali.

Violazione del diritto internazionale umanitario
Questi attacchi sono stati commessi con armi di ultima generazione, particolarmente letali, droni, razzi «Smerch» e bombe a frammentazione, che infliggono sofferenze alla popolazione civile, anche anni dopo la fine del conflitto. Amnesty International ha denunciato l’uso da parte dell’Azerbaigian di bombe a grappolo, vietate in qualsiasi circostanza dal diritto umanitario internazionale e da un trattato sostenuto da più di 120 Stati.

Mercenari jihadisti inviati dalla Turchia
Inoltre, la Turchia ha armato, finanziato e inviato sul fronte brigate di jihadisti per sostenere l’esercito azerbaigiano. Secondo una commissione d’inchiesta dell’ONU sul conflitto siriano, questi jihadisti che imperversano sotto il controllo della Turchia nel nord della Siria hanno commesso crimini di guerra, saccheggi, prese di ostaggi, torture e trattamenti crudeli, stupri e deportazioni illegali di civili verso la Turchia. Questi mercenari si sono in egual modo battuti anche nel Nagorno-Karabakh, per massacrare e cacciare le popolazioni civili armene. Hanno diffuso sui social media le esecuzioni sommarie di civili armeni ed esibito le teste decapitate di soldati armeni.

Sono stati commessi gravi crimini internazionali?
In tale contesto, vi è il forte sospetto che gravi violazioni dei diritti umani, tra cui crimini di guerra, crimini contro l’umanità, terrorismo e pulizia etnica contro la popolazione armena del Nagorno-Karabakh siano stati commessi da parte delle truppe azere o dei gruppi jihadisti armati dalla Turchia.

Fonti: Associazione francese degli avvocati e giuristi armeni (AFAJA)/ Journal La Croix/ Amnesty International/

Nella lettera di appello al presidente dell’Azerbaigian si ricorda che l’Azerbaigian ha sottoscritto la Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura (CAT) e la Convenzione internazionale sui diritti civili e politici (ICCPR) e che a tal fine è responsabile dell’applicazione e del rispetto delle disposizioni di tali testi, anche nei territori del Nagorno-Karabakh di cui ha recentemente preso il controllo. Si chiede al Presidente dell’Azerbaigian di prendere tutte le misure necessarie per far rispettare i diritti umani in questi territori, in particolare nei confronti della popolazione civile armena e di religione cristiana. Si chiede anche di indagare su tutti i gravi crimini commessi in questi territori, perseguire autori, complici e mandanti e deferirli alla giustizia secondo gli standard internazionali.

Al Presidente della Repubblica dell’Azerbaigian inviare la lettera in inglese
all’Ambasciata si puo’ inviare in inglese o in italiano
Per chi invia le mail è sicuramente più agile inviare la stessa mail in inglese ad ambo i destinatari

Lettera/appello da inviare ( scarica)

✍ISTRUZIONI PER INVIARE LE MAIL✍
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**Appello comune a tutte le ACAT europee