Nuove accuse al memorandum Italia-Libia
“… la situazione dei diritti umani nel Mediterraneo rimane deplorevole. I naufragi continuano a verificarsi in modo allarmante, con oltre 2.400 morti registrate nel periodo considerato, un numero che potrebbe essere ben al di sotto di quello reale.” E’ quanto si può leggere nel rapporto presentato ieri da Dunja Mijatović, Commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa e intitolato “Una richiesta di soccorso per i diritti umani. Le crescenti lacune nella protezione dei migranti nel Mediterraneo”.
La Commissaria non usa mezzi termini: “I paesi europei non stanno proteggendo i rifugiati e i migranti che cercano di raggiungere l’Europa attraversando il Mediterraneo. L’arretramento nella protezione della vita e dei diritti dei rifugiati e dei migranti si aggrava e causa ogni anno migliaia di morti che potrebbero essere evitate”. Queste le sue dichiarazioni nel corso della presentazione.
Il rapporto stila un bilancio dell’attuazione, da parte degli Stati membri, della Raccomandazione 2019 della Commissaria, relativa al soccorso dei migranti in mare. Fornisce inoltre una serie di misure concrete che gli Stati europei devono prendere con urgenza per adottare un approccio rispettoso dei diritti umani di fronte agli attraversamenti del Mediterraneo.
Le responsabilità da parte italiana sono nuovamente messe nero su bianco, soprattutto in seguito alla mancata revisione del memorandum siglato con la Libia. Richiesta che era stata ufficialmente avanzata dalla stessa Mijatović nel febbraio dello scorso anno attraverso una lettera inviata all’ormai ex ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.