Bielorussia, ancora arresti e intimidazioni
Non si arresta la spirale di violenza e repressione rivolta a colpire nuovamente difensori dei diritti umani, attivisti e media indipendenti. Secondo quanto riporta l’OMCT (Organizzazione mondiale contro la tortura) rete a cui aderisce anche ACAT Italia, nelle ultime settimane, a partire dall’8 e fino ad arrivare al 16, sono state condotte una serie di azioni mirate in tal senso: perquisizioni nelle sedi di organizzazioni per i diritti umani, giornali o radio, sequestro di materiale documentario compresa la strumentazione, arresti e interrogatori.
“La
polizia sta attualmente perquisendo gli uffici e le case di
giornalisti e difensori dei diritti umani in 20 località. Il
nostro partner Legal Initiative è tra gli obiettivi. Da
mercoledì, 9 difensori dei diritti umani sono detenuti”
Questo si legge sul sito dell’OMCT in data 16 luglio. Già il
giorno prima erano state condotte più di 40 perquisizioni a seguito
delle quali 10 persone sarebbero state tratte in arresto. Tra loro 8
esponenti di Viasna, già ampiamente presa di mira anche in
passato: Ales Bialiatsky, Valiancin Stefanovic, Uladzimir Labkovich,
Siarhey Sys, Alena Laptsenak, Andrey Paluda, Yauheniya Babaeva,
Viktar Sazonau.
Oltre agli attivisti, ad essere nel mirino della repressione governativa vi sono però ance i media indipendenti. A darne notizia è proprio l’organizzazione Viasna: “Il 29 giugno, Tatsiana Kuzina , una nota esperta del centro di ricerca della pubblica amministrazione SYMPA, è stata arrestata in Bielorussia. Il 30 giugno, dopo una perquisizione, è stata arrestata anche Valeryia Kastsiuhova , politologa, analista e direttrice del sito Nashe Mneniye. Il 16 luglio, dopo diversi raid, la polizia ha arrestato i giornalisti di RFE/RL Aleh Hruzdzilovich, Inesa Studzinskaya e Aliaksandr Dashchynski , noti per aver coperto importanti eventi sociali e politici in Bielorussia, nonché i giornalisti di Belsat TV Hanna Haliota e Ihar Iliyash”
“Ci auguriamo che le pressioni internazionali possano riuscire a mettere fine all’ondata repressiva che sta sconvolgendo il paese e che venga ripristinato lo stato di diritto”. Ha dichiarato Massimo Corti, presidente di ACAT Italia. “ Da parte nostra non possiamo far altro che continuare a denunciare quanto accade e portare la nostra solidarietà a chi lotta ogni giorno per il rispetto dei diritti e della democrazia”.