Rosarno e il valore dell’accoglienza
I recenti episodi di violenza a Rosarno (Calabria) mostrano come in Italia esistano terribili sacche di “schiavismo”, sacche di razzismo ed enormi bacini per lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo. Per anni un’intera collettività economica si è basata su mano d’opera a prezzi irrisori, fornita da uomini e donne costretti dalla miseria ad accettare tutto, che vivono in condizioni disumane, la maggior parte dei quali con regolare permesso di soggiorno. Reputiamo che la loro reazione violenta (che resta comunque esecrabile) abbia radici ed origini che ci chiamano tutti in causa: tutti sapevamo ed abbiamo girato la faccia dall’altra parte!
È in momenti come questi che la nostra petizione per introdurre il reato di tortura nel Codice Penale italiano acquista una forza ed una necessità irrinunciabile. Aiutiamo gli “ultimi” a ritrovare la loro dignità umana!
Davanti alle foto ed ai racconti di come erano trattati i migranti che lavorano nell’agricoltura a Rosarno (e non solo), ci viene da pensare quanto sia distante dal brano evangelico: “io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi”. (Mt 25, 35-36).