Il respingimento dei migranti – il diritto internazionale
Rodolfo Ronconi, direttore centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle frontiere del Viminale e il generale della guardia di Finanza Vincenzo Carrarini, capo del terzo reparto operazioni del comando generale, sono stati rinviati a giudizio per “condotta violenta” e per abuso di potere in aperto contrasto con le norme di diritto internazionali.
Il 30-31 agosto 2009, la Guardia di Finanza ha respinto verso la Libia (in base agli accordi bilaterali) 75 migranti , compresi alcuni bambini, trovati su un gommone in acque internazionali a largo di Capo Passeroli; l’operazione si svolse tramite il trasbordo su una imbarcazione italiana (quindi territorio italiano a tutti gli effetti di legge), senza dar seguito alle procedure internazionali per identificare i migranti ed accogliere eventuali aventi diritto d’asilo. La cosa è ancora più grave, perché tra i respinti vi erano molti minorenni.
La portavoce dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati, Laura Boldrini, già a suo tempo denunciò il fatto: «Sono stati respinti uomini, donne e bambini somali -disse- che hanno chiesto di poter fare domanda di asilo, implorando di non essere rimandati in Libia. Ma nonostante fossero a bordo di una motovedetta italiana gli è stato negato un diritto riconosciuto dalle convenzioni internazionali»
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