Corriere Novembre 2009
Il Corriere parla di questo 10 dicembre che segna una data importante per ACAT Italia, mai come adesso stanno nascendo attività ed iniziative. Tutte notevoli e con un buon contenuto di novità. Tutte degne di attenzione.
- PETIZIONE AL PRESIDENTE GIORGIO NAPOLITANO, affinché dopo oltre venti anni di inadempienza agli impegni presi con l’ONU, l’Italia introduca il reato di “Tortura” nel proprio codice penale.
- UN SECONDO PREMIO DI LAUREA, da assegnare alla migliore tesi contro la PENA DI MORTE, che si affianca a quello esistente per tesi contro la tortura.
- DIRITTI UMANI, UNA MATERIA DIMENTICATA, il nostro progetto educativo per diffondere i diritti umani nelle scuole superiori, ha preso già l’avvio. In una scuola di Roma abbiamo effettuato un interessantissimo QUESTIONARIO RICOGNITIVO, per capire quanto la cultura dei Diritti Umani sia o meno presente nei giovani di oggi (e dobbiamo affermare che i primissimi risultati sono incoraggianti). Sono domande sui Diritti Umani, Pena di Morte e Tortura.
- LA NOSTRA ABITUALE RIUNIONE DI PREGHIERA ECUMENICA, è stata fatta ASSIEME AGLI AMICI DEL TEMPIO METODISTA DI ROMA (VIA XX SETTEMBRE) il cui titolo è preso dal Salmo 8 ed è: “COSA È MAI L’UOMO – PERCHÉ’ TE NE RICORDI?”. Tutta l’azione di ACAT mira a salvaguardare la dignità dell’uomo, la dignità dell’essere umano creato ad immagine di Dio. Il testo è contenuto nel Corriere.
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COMPLETIAMO IL RESOCONTO DELLA TAVOLA ROTONDA DEL 26 GENNAIO, riportando le testimonianze
- a) Carlo Bracci (Medici contro la tortura): Lavorare con i giovani, per cambiare il mondo di domani. Il premio di laurea di ACAT va nella direzione giusta
- b) Arsène Bolouvi, fuggito dal Togo e rifugiato in Francia per evitare tortura e morte: Il pericolo di vivere in Paesi senza Diritti Umani – vivere in un paese libero può riempire di stupore
- c) Sylvie Bukhari-de Pontual (presidente FIACAT): Il rischio maggiore è la rassegnazione delle popolazioni, che vedono nella tortura una cosa normale, se non necessaria
Parliamo inoltre della lettera che il commissario della Commissione Europea ha scritto all’Italia sul problema irrisolto dei migranti respinti in mare
Parliamo -all’interno della Preghiera- della situazione in Russia ed in Italia