Consegnate 11.557 firme per la petizione “Con la tortura non si scherza”
Lunedi 29 giugno, alla vigilia dell’inizio della Presidenza lussemburghese del Consiglio dell’Unione europea, una delegazione di ACAT ha presentato a M.Jean Olinger, direttore degli affari politici del Ministero degli Affari Esteri, la petizione dal titolo “Con la tortura non si scherza”, con 11.557 firme raccolte, chiedendogli di trasmetterla al ministro Jean Asselborn.
Questa azione, che vuol essere un grido di avvertimento per l’Europa, è stato lanciata il 1 ° maggio da ACAT Lussemburgo, in collaborazione con la Federazione Internazionale delle ACAT e qualche ACAT europea e con il sostegno di Amnesty International Luxembourg . E ‘culminata il 26 giugno con una veglia di solidarietà, organizzata in occasione della Giornata internazionale a sostegno delle vittime della tortura presso la sede di Villa Pauly, sede della Gestapo durante la II guerra mondiale.
Attraverso questa petizione, ACAT rivolge un appello urgente al Consiglio dell’Unione europea, sotto la presidenza del Lussemburgo, affinché conferisca alla promozione della dignità umana, in particolare alla lotta contro la tortura, la priorità che merita. Di fronte alle preoccupazioni per la sicurezza a causa delle minacce terroristiche, ACAT teme che i diritti umani e le libertà fondamentali siano oscurati. Le rivelazioni degli ultimi anni sulla complicità di molti paesi europei nei programmi di interrogatorio e di tortura organizzati dalla CIA illustrano i pericoli che affrontano i nostri paesi in questo settore.
La petizione chiede alla Presidenza lussemburghese dell’Unione europea di impegnarsi per un’Europa esemplare nella lotta contro la tortura, e di usare ogni influenza dell’UE su altri paesi per far rispettare il divieto di tortura. Chiede inoltre di sostenere i programmi di prevenzione e di cura per le vittime e di garantire la tutela di tutti i richiedenti asilo che rischiano la tortura qualora fossero rimandati nei paesi d’origine.