Abdel Touil, davvero una brutta storia

Abdel Touil non era il mostro che tutti hanno sbattuto in prima pagina, non verrà estradato in Tunisia dove potrebbe andare incontro alla pena capitale, ma potrebbe, questo si, essere espulso ( in quanto irregolare) nel suo paese d’origine dove nessuna garanzia vige in quanto a rispetto dei diritti umani e non estradizione verso la Tunisia. Ovvero, per dirla in parole povere, oltre il danno la beffa. 
Ma procediamo per gradi. Il giovane, arrivato in Italia su un barcone, come tanti altri disperati, per ricongiungersi alla sua famiglia già residente in provincia di Milano, viene arrestato su mandato di cattura internazionale da parte della Tunisia, nel maggio scorso, l’accusa: complicità nella strage del Museo del Bardo in cui hanno perso la vita anche quattro cittadini italiani.
Dopo cinque mesi di detenzione prima arriva il no secco all’estradizione verso la Tunisia dove per reati di tal sorta è contemplata la pena capitale e, subito dopo, la decisione di revoca della misura cautelare da parte della Corte di Appello di Milano che ha ritenuto inconsistenti gli indizi a carico del giovane. Caso archiviato dunque, come raccontano dettagliatamente le cronache odierne.
Ma non in maniera definitiva. Touil è infatti un immigrato irregolare, e come tale deve andare incontro alla trafila classica: nuova detenzione presso un CIE (quello di Torino, stavolta dove le sue condizioni sono state dichiarate preoccupanti) e decreto di espulsione verso il Marocco dove, il rischio che possa venire estradato in Tunisia torna ad essere molto alto.
Fortunatamente a causa del rischio presente il Giudice di pace ha infine deciso per la non convalida del trattenimento nel CIE del ragazzo che è finalmente potuto tornare a casa e che ora, tramite i suoi legali, sta avviando le pratiche per la richiesta di asilo nel nostro paese.
Una brutta storia che speriamo si concluda nel migliore dei modi possibili ma che ha già lasciato segni molto profondi sul corpo e sulla psiche di un ragazzo appena ventenne.