Iran e pena di morte. Il rapporto di Nessuno Tocchi Caino

In occasione della visita del presidente iraniano Rohani in Italia, l’associazione Nessuno Tocchi Caino ha presentato il suo rapporto sulla pena di morte in quel paese dal titolo “Il volto sorridente dei Mullah”.

“L’elezione di Hassan Rouhani nel giugno 2013- si legge nel rapporto- è stata salutata da (quasi) tutti come una svolta e, da allora, il nuovo Presidente della Repubblica Islamica è stato definito di volta in volta come il “riformatore”, il “moderato”, il “volto buono e sorridente” del regime dei Mullah. 
Questo Rapporto di Nessuno tocchi Caino racconta una realtà diversa, nella quale le impiccagioni di appartenenti a minoranze etniche e religiose e a forze di opposizione per fatti non violenti o di natura essenzialmente politica, ordinate dalla Repubblica Islamica guidata da Hassan Rouhani, sono l’ultimo capitolo di una storia iniziata nell’estate 1988 quando, in seguito a una fatwa di Khomeini, sono stati impiccati oltre 30.000 prigionieri politici, in massima parte simpatizzanti dei Mojahedin del Popolo Iraniano (PMOI), accusati di essere “nemici di Allah”. A riprova del fatto che poco è cambiato, molti dei responsabili di quel massacro fanno oggi parte della classe dirigente del regime. Come Mostafa Poor Mohammadi e Seyed Ebrahim Reisi – due dei cinque membri del cosiddetto “Comitato del perdono” che Khomeini aveva inviato nelle carceri e poi rivelatosi essere un “Comitato della morte” –, divenuti oggi, rispettivamente, Ministro della Giustizia e Procuratore Generale della Repubblica Islamica…”
 

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