Membri del governo della Catalogna destituiti, vittime di maltrattamento
Il 2 novembre 2017 il Vicepresidente del governo della Catalogna e sette ministri sono stati vittime di maltrattamenti durante il loro trasferimento nelle prigioni di Estremera e Alcalá Meco in seguito a sentenza che li condanna a detenzione preventiva.
Il 2 novembre 2017, il vicepresidente Oriol Junqueras e sette ministri del governo catalano sono stati vittime di maltrattamento durante il loro trasferimento alle prigioni di Estremera e Alcalá Meco e al loro arrivo in questi istituti. Secondo i loro avvocati, sono stati ammanettati dietro la schiena, una misura ingiustificata poiché eccezionale e limitata a situazioni in cui vi è un serio rischio per la sicurezza, rischio ingiustificato in quel contesto. All’arrivo in carcere, il medico avrebbe notato che segni di lesioni al polso a causa di manette eccessivamente strette acarico dell’ ex ministro Mundó. Secondo le informazioni raccolte, sembra anche che il trasferimento alle carceri si sarebbe svolto ad una velocità molto elevata, su una distanza di oltre 80 km e senza cinture di sicurezza.
I maltrattamenti sarebbero proseguiti anche al’interno degli istituti penitenziari. Anzi, due ex ministri sarebbero stati costretti a denudarsi, una misura che dovrebbe applicarsi solo in circostanze eccezionali e non dovrebbe mai essere utilizzata a fini vessatori, quali sembra essere il caso qui. Situazione tanto più preoccupante in quanto fa seguito alla diffusione di un video in cui diversi membri del Cuerpo Nacional de Policia mostravano un atteggiamento sarcastico, giustificando e banalizzando il trattamento umiliante e vessatorio nei confronti dei membri del Governo catalano.
Questi episodi fanno seguito alla decisione del giudice inquirente n.3 dell’Audiencia Nacional che si è pronunciato per la detenzione preventiva incondizionata di Junqueras e sette ex Ministri. Molti esperti legali hanno messo in discussione pubblicamente il bisogno di avvalersi della detenzione preventiva in questo caso. I capi d’accusa sono sedizione, ribellione e appropriazione indebita di fondi pubblici, accuse messe in discussione in particolare dal Coordinamento catalano per la prevenzione e la denuncia della tortura (CCPDT), di cui ACAT Spagna-Catalogna è membro.
di Fiacat e Acat Spagna