Arresto e detenzione arbitraria per Germain Rukuki
Germain RUKUKI, impiegato dell’Associazione dei giuristi cattolici del Burundi e presidente di Njabutsa Tujane (associazione di lotta contro la povertà), era anche membro dell’ACAT Burundi, associazione radiata alla fine del 2016 dalle autorità del Burundi per la sua azione in difesa dei diritti dell’uomo.
Egli è stato arrestato senza un mandato legale il 13 luglio 2017 nel suo domicilio di Bujumbura e tenuto in isolamento per 14 giorni dal Servizio nazionale di informazioni (SNR), senza poter entrare in contatto con i familiari o il suo avvocato, in violazione degli articoli 10 e 95 del Codice di procedura penale. Ha subito anche molti interrogatori nei locali del SNR senza la presenza del suo avvocato, in violazione del suo diritto ad un equo processo.
Trasferito il 26 luglio 2017 nella prigione di Ngozi viene ascoltato il primo agosto dal sostituto Procuratore generale della Repubblica, Adolphe MANIRAKIZA, e formalmente accusato di« attentato alla sicurezza interna dello stato » e di « ribellione ». Il 17 agosto 2017, la Camera di consiglio del tribunale di « grande instance » di Ntahangwa ha in particolare accusato RUKUKI di rappresentare l’ACAT in Burundi e ha stabilito di prolungare la sua detenzione preventiva, senza fornire « seri motivi di colpevolezza » come richiede l’articolo 110 del Codice di procedura penale.
Appare, dunque, inaccettabile che RUKUKI sia stato arrestato arbitrariamente e processato per aver fatto parte di una associazione di lotta contro la tortura, quando la Repubblica del Burundi ha firmato e ratificato la Convenzione dell’ONU contro la tortura e le altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti.
Il Rapporteur spécial sulla situazione dei difensori dei diritti dell’uomo all’ONU e altri esperti dell’ONU hanno chiesto invano, alle autorità del Burundi la liberazione di Germain RUKUKI, con un comunicato pubblicato il 25 agosto 2017 dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite ai Diritti dell’Uomo (HCDH).
La detenzione arbitraria di Germain RUKUKI si prolunga a tutt’oggi e suscita una grande preoccupazione per la sua salute fisica e psichica.
*Le diverse Acat si sono mobilitate a livello internazionale per ottenere la liberazione di Germain. Acata Italia aveva già preso posizione ufficialemnte per la liberazione di Rukuki
PETIZIONE CHIUSA. Le firme raccolte sono già state inviate all’Ambasciatore Domenico Fornara, e, in copia, al Ministro degli Esteri