Covid-19. “Servono misure più incisive per il carcere”
“Anche ACAT Italia si unisce agli appelli lanciati da più parti affinché si intervenga in maniera più decisa per impedire che l’epidemia di covid-19 trovi nel sovraffollamento carcerario un terreno fertile dove proliferare. E’ notizia di oggi che un detenuto del carcere di Bologna è deceduto a causa del virus. Ora, sebbene i numeri siano ancora contenuti, nessuno è in grado di prevedere quello che succederà nei prossimi giorni o settimane.” Così il presidente di ACAT Italia Massimo Corti.
“E’ ormai più che palese che le misure stabilite con il Cura Italia non risultano ad oggi sufficienti per scongiurare i rischi del caso, allora si scelga di compiere un atto di coraggio che è al tempo stesso un atto di umanità, per i detenuti, per le loro famiglie e per tutti coloro che, a vario titolo, operano ogni giorno dentro le carceri, e lo si faccia adesso non tra una settimana o tra un mese…” Continua Corti.
“Non dimentichiamo che è stata la stessa comunità internazionale, l’ONU e il CPT (Comitato europeo per la prevenzione della tortura), a dirlo chiaramente: bisogna tutelare la salute delle persone detenute riducendo il più possibile il numero delle presenze dietro le sbarre con particolare riguardo per le persone anziane o che già soffrono di altre patologie e questo lo si può fare anche tenendo conto del residuo di pena e della gravità del reato commesso. Cosa aspetta allora il Governo italiano a fare un passo in questa direzione? ” Conclude il presidente di ACAT.