MSNA, le buone pratiche in un report europeo

Dal 2015, migliaia di ragazzi e ragazze sono arrivati ​​nell’UE senza i loro genitori. Quasi 1.400 di questi minori non accompagnati sono già stati trasferiti dalla Francia, dalla Grecia, dall’Italia e da Malta in altri Stati membri dell’UE attraverso piani di ricollocamento. Poiché un certo numero di Stati membri dell’UE ha recentemente iniziato a ricollocare alcuni minori dalla Grecia, l’Agenzia dell’UE per i diritti fondamentali (FRA) ha deciso di pubblicare un rapporto che evidenzia le sfide e le buone pratiche dei precedenti programmi di ricollocamento. La presente relazione dovrebbe aiutare le autorità nazionali ad adottare misure che rispettino pienamente i diritti dei minori e che sono già state sperimentate con successo.

Il rapporto della FRA “Ricollocamento di minori non accompagnati: applicazione di buone pratiche a programmi futuri” evidenzia le sfide e le buone pratiche raccolte nell’attuazione di diversi programmi di ricollocazione obbligatoria e volontaria dal 2015.

La relazione si concentra sulle fasi chiave della procedura di ricollocamento dal momento in cui un minore viene identificato fino al percorso di integrazione del minore nello Stato membro di destinazione.

Sulla base della ricerca documentale della FRA e di oltre 45 interviste con 72 rappresentanti di autorità nazionali, istituzioni europee, organizzazioni internazionali e organizzazioni della società civile, l’Agenzia invita l’UE e i suoi Stati membri a prendere in considerazione le seguenti quattro misure:

  • predisporre scadenze ragionevoli per il trasferimento dei minori non accompagnati che consentano l’effettiva protezione del minore;
  • utilizzare criteri di ammissibilità basati sulle esigenze di vulnerabilità e protezione del minore;
  • garantire che il minore sia supportato da un tutore legale durante tutte le fasi del trasferimento;
  • mantenere l’unità familiare e facilitare il ricongiungimento familiare se ciò è nel superiore interesse del bambino. 

La FRA ha condotto le interviste tra novembre 2019 e marzo 2020 in 10 Stati membri dell’UE: Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Malta, Paesi Bassi e Portogallo.