Costa d’Avorio, una decisione che minaccia i diritti umani. La condanna di ACAT RCI e FIACAT

Il il 29 aprile 2020, il governo ivoriano ha deciso, , di privare gli individui e le organizzazioni non governative del diritto di avanzare direttamente delle richieste alla Corte africana dei diritti dell’uomo e dei popoli (CADHP). L‘ACAT RCI (Costa d’Avorio) e la FIACAT denunciano vivamente tale decisione in quanto costituisce una minaccia reale per la protezione dei diritti umani nel paese.

Se la Corte africana è l’organo giudiziario dell’Unione africana per la protezione e la promozione dei diritti umani da parte dei suoi Stati membri, il diritto al ricorso individuale (di cui all’articolo 5.3 del Protocollo relativo alla Carta africana dei diritti dell’uomo e dei popoli che istituisce una Corte africana dei diritti dell’uomo e dei popoli del 1998) è la pietra angolare del sistema africano dei diritti umani

Senza contestare la legalità della presente decisione, le nostre organizzazioni, e numerose ONG, ritengono che essa costituisca un grave passo indietro in materia di tutela dei diritti umani; in contraddizione con la candidatura della Costa d’Avorio a sedere nuovamente al Consiglio dei diritti dell’uomo delle Nazioni Unite (2021-2023). Mentre la Costituzione enuncia all’articolo 26 che «La società civile è una delle componenti dell’espressione della democrazia», il Governo non ha ritenuto necessario associare le organizzazioni di difesa dei diritti umani a tale decisione, che però li colpisce direttamente.

Considerando che la competenza della Corte africana a ricevere comunicazioni individuali è fondamentale per la lotta contro l’impunità, fonte di numerosi conflitti nel continente africano, l’ACAT RCI e la FIACAT:

  • condannano fermamente la decisione del governo di privare gli individui e le ONG del loro diritto a un ricorso presso la Corte africana;
  • invitano le autorità ivoriane a riconsiderare tale decisione al fine di promuovere e tutelare i diritti dei loro cittadini nel rispetto dei loro impegni internazionali e regionali;
  • ricordano al popolo della Costa d’Avorio che i diritti e la dignità umana non sono negoziabili;
  • si dotano di tutti i mezzi, d’accordo con la società civile africana, affinché il ricorso diretto a tale Corte da parte dei privati si imponga a qualsiasi Stato parte dell’Unione africana sull’esempio del modello europeo.