Regolarizzazione migranti, un’occasione mancata
L’ultimo decreto emanato dal governo italiano ha per oggetto il rilancio del paese e tra le norme approvate comprende anche la regolarizzazione per i lavoratori migranti impiegati in alcuni settori: agricoltura, allevamento, assistenza alla persona, lavoro domestico. Una misura a nostro avviso insufficiente e con molte criticità
“Pur apprezzando lo sforzo che è stato fatto non possiamo non evidenziare ancora una volta, come già visto in ambito carcerario, lo scarso coraggio dimostrato da parte del Governo.” Così Massimo Corti, presidente di ACAT Italia, a commento del decreto rilancio contenente la norma per la regolarizzazione dei lavoratori migranti.
“Una regolarizzazione a tempo, vincolata ad un contratto di lavoro regolare nel 2019 e limitata ad alcuni comparti produttivi, secondo una logica utilitaristica, ci sembra fin troppo limitante e taglia di fatto fuori una buona fetta di quegli invisibili che il governo sostiene di voler portare alla luce. A questo poi dobbiamo aggiungere un timore non del tutto infondato: chi si preoccuperà di verificare che non si crei una sorta di mercato nero per la stipula di contratti fasulli – come del resto avvenuto durante la sanatoria del 2012 – in cambio di cifre ingenti che verranno chieste al povero malcapitato esponendolo così a possibili conseguenze di natura penale?” Continua Corti.
“E il tutto in un momento in cui, dare un nome, un volto e dei diritti agli immigrati irregolari presenti nel paese sarebbe stato non solo un gesto di umanità e carità cristiana, ma avrebbe soprattutto significato poter incidere positivamente sulla tutela della loro salute e quindi della salute dell’intera collettività. Un atto di coraggio appunto, che purtroppo, ripetiamo, è mancato.”
“Per questo- conclude Corti- ci sentiamo di esprimere vicinanza e solidarietà ai braccianti agricoli che hanno annunciato uno sciopero per giovedì 21 maggio. Il diritto alla vita e alla salute non sono beni negoziabili, in nessun caso, e devono essere garantiti a tutti.”
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