L’UE si impegni per i diritti umani nello Xinjiang

Con la pubblicazione delle “China Cables” nel novembre 2019 sono comparse le prove certe dell’internamento forzato e sistematico di più di un milione di persone appartenenti alla minoranza mussulmana degli Uiguri nella regione autonoma dello Xinjiang. Il parlamento europeo ha reagito a queste palesi violazioni dei diritti umani con la sua risoluzione del 19 dicembre 2019 sulla situazione degli Uiguri e con la risoluzione del 17 dicembre 2020 sul lavoro forzato nello Xinjiang. Al posto di suo padre Ilham Tohti in prigione dal 2014, il 18 dicembre 2019, Jewher Ilham ha ricevuto il premio Sakharov nel Parlamento europeo a Strasburgo.

La situazione degli Uiguri
Nel 1949, la regione chiamata Turkestan orientale fu occupata dalla Cina, come il Tibet nel 1950, prendendo il nome di Regione autonoma dello Xinjiang. Con una superficie di 1.665.000 km2, lo Xinjiang è situato all’estremo Nord-Ovest della Repubblica popolare della Cina e ricopre una importanza capitale a livello geopolitico e geostrategico: lo Xinjiang ha una frontiera in comune con sei paesi, dispone d’importanti risorse naturali e ha un ruolo nel quadro del gigantesco progetto della nuova via della seta lanciato da Xi Jinping.

Da subito si sono avuti movimenti di resistenza contro l’egemonia cinese. Con una politica di colonizzazione ben mirata, la Cina è riuscita fino al 2019 ad accrescere la componente cinese Han fino al 40% su un totale di circa 29,6 milioni di abitanti.

Dopo gli avvenimenti del settembre 2011 la Cina cerca di far apparire l’oppressione crescente sulla minoranza mussulmana e la repressione delle spinte separatiste come sforzi per contrastare il terrorismo islamico internazionale. Nel 2009 vi sono state proteste contro la crescente oppressione, almeno 197 persone sono morte per il violento intervento delle forze di sicurezza e centinaia sono stati i feriti. Si sono anche verificati diversi attentati rivendicati da una organizzazione islamica uiguri separatista. Nel maggio 2014, il governo cinese ha lanciato la “campagna pugno duro contro il terrorismo violento”. Nel 2016, viene nominato segretario del Comitato del Partito Comunista per lo Xinjiang, Chen Quanguo, uomo tristemente celebre per la sua brutalità verso il popolo tibetano nel suo precedente mandato in Tibet.

Da quel momento la repressione degli Uiguri diviene totale: sorveglianza permanente in tutti i settori della loro vita con i sistemi tecnologici più evoluti, interdizione delle pratiche religiose o culturali in pubblico e in privato, proibiti gli assembramenti, detenzioni arbitrarie in campi di internamento di massa, sanzioni per ogni pur minima trasgressione, maltrattamenti e torture nei campi, lavoro forzato al di fuori dei campi, sterilizzazioni e aborti forzati.

ACAT chiede di inviare due lettere separate e diverse (da inviare nella versione inglese scaricabile dal sito), e precisamente:
Lettera a Xi Jinping. Si chiede la liberazione immediata di Ilham Tohti, professore d’economia e difensore dei diritti umani, che fino al suo arresto si è sempre impegnato per il dialogo e la collaborazione fra gli Uiguri e le altre comunità etniche in Cina (vedere traduzione riportata di seguito)

Lettera a Josep Borrell Fontelles, Alto Rappresentante per gli affari esteri e le politiche di sicurezza della U.E.. Gli si invia copia della lettera spedita a Xi Jinping per sua conoscenza e gli si chiede d’intervenire in favore della liberazione di Ilam Tohti e di vigilare con fermezza per il rispetto dei diritti umani nel quadro dei futuri accordi con la Cina (vedere traduzione riportata di seguito).

✍ PER INVIARE LE MAIL
A: Xi Jinping – PECHINO ✍
👉 copiare il testo della lettera per Xi Jinping (destinatario compreso) nella vostra mail
👉 inserire l’oggetto specifico: Concern for Ilham Tohti and the Uiguri situation
👉 inserire indirizzo di Xi Jinping per la e-mail
👉 firmare in fondo con nome e indirizzo, quindi inviare
A: Josep Borrell Fontelles – BRUXELLES ✍
👉 fare un “forward” (inoltro) della Mail inviata a Xi Jinping
👉 inserire/copiare il testo della lettera per Josep Borrell (destinatario compreso)
👉 inserire indirizzo di Borrell per la e-mail
👉 firmare in fondo con nome e indirizzo, quindi inv
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Traduzione delle lettere (da spedire in inglese)
Lettera a Xi Jinping ( download inglese)
Presidente della Repubblica Popolare Cinese / Pechino – Rep. Popolare Cinese

Signor Presidente,
Le scrivo per comunicarle la mia profonda preoccupazione per la difficile situazione dell’eminente professore di economia e scrittore uiguro Ilham Tohti.
Ilham Tohti è stato condannato il 23 settembre 2014, dopo un processo politicizzato che è stato segnato da numerose irregolarità procedurali. Ora sta scontando una condanna all’ergastolo unicamente per aver esercitato il suo diritto alla libertà di espressione, un diritto sancito dalla Costituzione cinese, dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e dal Patto internazionale sui diritti civili e politici, che la Cina ha firmato nel 1998 e ha ripetutamente dichiarato che avrebbe ratificato.
Sebbene apertamente critico delle politiche governative nello Xinjiang e nei confronti degli uiguri, Ilham Tohti si è sempre opposto a qualunque tipo di violenza e ha lavorato pacificamente per costruire ponti tra le comunità etniche in conformità con le leggi cinesi. È stato il fondatore e direttore del sito bilingue “Uighur Online”, che ha riferito sulle violazioni dei diritti umani subite non solo dagli uiguri ma anche dai cinesi di etnia han.


Credo che Ilham Tohti sia un prigioniero di coscienza. Sono stato informato che è stato picchiato e maltrattato durante il periodo trascorso in prigione. Mi rendo anche conto che la sua detenzione fa parte di una politica di repressione contro il popolo uiguro, un gran numero dei quali è stato sottoposto a sorveglianza intrusiva, detenzione arbitraria, indottrinamento politico e assimilazione culturale forzata su larga scala negli ultimi anni, compresa la detenzione di massa nei “campi di rieducazione”.
La prego pertanto, mentre entriamo nel suo ottavo anno di detenzione, di rilasciare immediatamente e incondizionatamente Ilham Tohti, alla luce dell’impegno del suo Paese per il rispetto dei diritti umani. La esorto inoltre a garantire che Ilham Tohti non sia sottoposto a tortura o ad altri maltrattamenti durante la sua detenzione, e che abbia accesso alla rappresentanza legale di sua scelta, alla sua famiglia e a qualsiasi assistenza medica di cui possa aver bisogno.

Lettera a Josep Borrell Fontelles (download inglese)
Alto Rappresentante dell’UE per gli affari esteri e la Politica di Sicurezza
Vice Presidente della Commissione Europea / Bruxelles – Belgio


Egregio Alto Rappresentante /Vicepresidente,

Qui allegata gentilmente troverà una copia della lettera che ho scritto al presidente della Repubblica popolare cinese Xi Jinping a sostegno di Ilham Tohti, il noto accademico uiguro, che è in detenzione dal 2014 e sta scontando una condanna all’ergastolo per separatismo. Nell’ambito di una campagna lanciata dall’ACAT-Italia (Azione dei Cristiani per l’Abolizione della Tortura), mi rivolgo anche a lei per intensificare l’azione dell’UE a sostegno di Ilham Tohti, vincitore 2019 del Premio Vaclav Havel per i diritti umani e del Premio Sacharov per la libertà di pensiero, e per denunciare la spaventosa situazione dei diritti umani nello Xinjiang.

Sono rimasto sconvolto nel sentire che la Cina sta intensificando la sua campagna di internamento di massa e di assimilazione politica e culturale forzata contro gli uiguri della regione e altri gruppi etnici a maggioranza musulmana. Si stima che più di un milione di persone siano detenute in campi di detenzione di massa e di lavoro forzato, indicati dalle autorità cinesi come “campi di rieducazione e formazione professionale”. L’Unione europea deve adottare tutte le misure possibili per garantire che le autorità cinesi si astengano da questa politica di violazioni sistematiche dei diritti umani. Come lei ha ripetutamente affermato, il rispetto dei diritti umani e dello Stato di diritto costituisce il fondamento della politica di cooperazione internazionale dell’UE. Il miglioramento delle relazioni commerciali con la Cina non deve andare a scapito dei diritti fondamentali dei cittadini. Sono profondamente preoccupato che tali considerazioni possano essere messe in secondo piano dall’attuale determinazione a portare avanti l’accordo globale UE-Cina sugli investimenti.
La esorto pertanto a:
invitare le autorità cinesi a rilasciare immediatamente e incondizionatamente Ilham Tohti e tutti gli altri attivisti per i diritti umani detenuti unicamente per il pacifico esercizio della loro libertà di espressione e a chiudere i “campi di rieducazione”;
insistere affinché l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti dell’uomo possa recarsi nello Xinjiang e, in particolare, ottenere l’accesso illimitato a tutti i campi di detenzione nella regione;
vietare ai mercati dell’UE i prodotti fabbricati nei “campi di rieducazione” cinesi;
esercitare una pressione costante sulle autorità cinesi ai massimi livelli per onorare il loro recente impegno a “fare continui e duraturi sforzi” in vista della ratifica di tutte le convenzioni fondamentali del l’OIL sul lavoro forzato;
intervenire con urgenza sulle altre richieste contenute nelle risoluzioni del Parlamento europeo del 19 dicembre 2019 e del 17 dicembre 2020 sulla situazione degli uiguri nella regione autonoma dello Xinjiang.